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mercoledì 12 luglio 2017

CASTELLABATE - INCENDI, 17 ANNI FA MORIVA IL SINDACO TORTORA PER UN MALORE / DI MARCO NICOLETTI


CASTELLABATE - In questi giorni di roghi tremendi nella nostra regione Campania, il ricordo di Castellabate vola al settembre del 2000 quando un vasto fronte di fuoco si estese in località Castelsandra nella notte causando per la forte apprensione per le case vicine e misto a rabbia che il sindaco Raffaele Tortora ( in foto ) venne colpito da malore che in pochi giorni lo condusse alla morte .

La stampa di quei giorni rese omaggio al sindaco anche a livello nazionale, e vogliamo ricordare quei tristi momenti proprio con lo scritto del quotidiano www.larepubblica.it .

* Due parchi di verde incomparabile, due oasi naturali in fiamme. La tenuta di Punta Licosa e Punta Campanella, battute dal vento di scirocco, ieri mattina, mentre gli elicotteri della protezione civile ancora scaricavano secchi d'acqua sui focolai, hanno visto ettari di bosco distrutti dagli incendi nella notte di mercoledì. Alle 22.30 pini e olivi di San Marco prendono fuoco e alle 23 tocca a Termini e al Monte San Costanzo, a Punta della Campanella. Alfonso Iaccarino, il gourmet di «Don Alfonso» è corso a Le Peracciole, la tenuta dove coltiva le sue primizie, che si è salvata per un pelo. In fin di vita il sindaco di Castellabate, Raffaele Tortora, a capo di una giunta con popolari e diessini: era tra la gente di San Marco di Castellabate, a pochi metri da una tenuta minacciata dal fuoco, quando l'hanno accusato di non riuscire a coordinare i soccorsi. L'emozione, il dolore dell'impotenza: Tortora si è sentito male e l'hanno portato all'ospedale di Vallo della Lucania, dov'è in coma per un ictus cerebrale. Intanto le scene di panico continuavano a Vallone Scuro, Vallone della Notte, Piano Melaino, sul versante interno verso la statale di Ogliastro e quello costiero di Licosa. Allontanati i custodi dell'hotel Castelsandra che fu della camorra. Cinghiali impazziti si sono riversati per le strade del paese. Senza più guida, il comune premiato con due Bandiere Blu per le spiagge più pulite, ha affrontato con coraggio il momento difficile: gli abitanti sono scesi per la strada a cercare di spegnere il fuoco, alto oltre venti metri. «Una strategia precisa nell'appiccarlo ipotizza Luisa Cavaliere, la cui maison de charme dove villeggiano Dacia Maraini e Gad Lerner, e che ha portato l'Europa in Cilento, è stata minacciata dalle fiamme Il primo focolaio era alimentato nella zona di bosco più fitto: difficili i soccorsi. Non c'è stato coordinamento, tutti bravi, soprattutto il Corpo forestale, ma senza risorse. Lo Stato risponde con estrema lentezza e qui ci sono vecchie e nuove speculazioni, con la camorra in agguato». Ma c'è chi in paese contesta le 5 torrette di avvistamento antincendi costate 200 milioni, su cui non è mai salito nessuno. Ed è polemica da un capo all'altro della costiera. «Il Parco di Punta della Campanella informa il presidente Ugo Leone come tutte le riserve marine paradossalmente tutela solo le acque e la zona terrestre demaniale. Diventerà operativo nella prevenzione incendi solo se passerà il Parco Regionale dei Monti Lattari». Gli fa eco il direttore del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, istituito dal '95, con nomine completate solo nel '97, da poco Patrimonio dell'Umanità per l'Unesco, Domenico Nicoletti: «Abbiamo solo 58 persone a sorvegliare 181 mila ettari: l'area equivalente a un'intera provincia. E il Parco del Vesuvio misurando 8000 ettari ne ha 22. Abbiamo stretto un accordo con Telespazio per monitorare gli incendi. In due anni abbiamo speso 37 miliardi e investito 52. Abbiamo abbattuto 9 ville e 12 manufatti abusivi della camorra vicino a Velia, abbiamo firmato la denuncia contro gli ecomostri di Baia Punta Licosa e a dicembre consegneremo il piano del parco per Agenda 2000: concorriamo per 450 miliardi e speriamo di poter cominciare a parlare di vero sviluppo». «Gli incendi incalza Leone vanno prevenuti e circoscritti: ci vogliono uomini e volontà di averli». Tracciare segni di matita, sia pure ben fatti, su una carta non basta, quando si ha a che fare con le oasi verdi tra le più belle del mondo.


( DA REPUBBLICA 9/2000 )


Marco Nicoletti

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