Al contrario, lottare "per" qualcosa implica studiare i fenomeni nella loro realtà e scegliere tra soluzioni complesse e mai perfette, un processo che porterebbe alla disgregazione di una comunità unita più che altro dal disprezzo per l'altro.
Come se ne esce? Di certo, non emanando leggi che vietano la circolazione di bufale, post verità o opinioni intolleranti. Sarebbe un controsenso insanabile e pericoloso "difendere" la democrazia attraverso una limitazione per legge della libertà di espressione.
Ognuno di noi è chiamato però a fare uno sforzo di responsabilità individuale, che poi è l'essenza di una democrazia matura, composta da cittadini adulti piuttosto che da sudditi deresponsabilizzati: approfondire, studiare, confrontarsi con idee e comunità diverse, ascoltare, riflettere, rispettare ogni essere umano, coltivare il dubbio sulle proprie certezze.
Per dirla con Einaudi, "conoscere per deliberare", il che è possibile solo nell'ambito di una democrazia liberale, l'unica in grado fino ad oggi di protegge e valorizzare il pluralismo e la libertà individuale. E' uno sforzo che ognuno di noi deve fare costantemente, ogni giorno.
E grazie ad Internet, se utilizzata per conoscere piuttosto che per odiare, non è mai stato così facile.
Pietro Moretti, vicepresidente Aduc
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