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mercoledì 24 dicembre 2014

Il caso dell’amianto e la voce sorda delle vittime

È stato un colpo tremendo per le vittime sapere che la Cassazione ha chiesto l’annullamento della sentenza d’Appello nel processo Eternit. La condanna a Stephan Scmidheiny, il magnate svizzero proprietario delle fabbriche di Eternit condannato a 18 anni di reclusione per disastro doloso permanente ai danni dell’ambiente, non sarebbe valida in quanto non si può parlare di disastro nel caso di patologie latenti.

Ad essere indignate soprattutto le vittime dirette di questa tragedia, ma anche delegazioni da tutta Italia e dall’estero che si sono mostrati solidali con la parte civile. Allibiti e delusi dopo la notizia della prescrizione accolta dall’Alta Corte.

È come se, chi avesse sganciato la “bomba” dell’amianto, ora fosse “trattato con i guanti bianchi” perché è passato troppo tempo e gli effetti non sono immediatamente visibili. La Cassazione scrive che il reato sussiste ma si è dovuto «prendere atto dell’avvenuta prescrizione del reato essendosi l’evento consumato con la chiusura degli stabilimenti Eternit, avvenuta nel 1986, data dalla quale ha iniziato a decorrere il termine di prescrizione».

Come se dicessero che nel 1986 con la chiusura degli stabilimenti cessarono anche le pratiche sotto accusa svolte dal sig. Scmidheiny, e che i successivi decessi sono solo una conseguenza del reato ma  non parte del reato, che quindi non è più perseguibile.

Più peso al disastro ambientale quindi, che agli omicidi (che al 20 novembre dell’anno in corso ammontavano a circa 256 vittime). Di giustizia e diritto parlano i giudici, noncuranti del fatto che l’uomo non è stato fatto nemmeno con la capacità di dirigere i propri passi, figuriamoci quelli di una nazione che è stata vittima per anni dell’egoismo dell’uomo e ne sta pagando tuttora le conseguenze.

Di sicuro se la terra potesse gridare si unirebbe all’accorata voce dei familiari che, ad oggi, non possono essere risarciti per la perdita dei loro cari né dal fondo istituito dall’INAIL  per chi è ammalato, né dai 75 milioni di euro stanziati per bonificare le aree più colpite.

Articolo a cura di Smaltimento Amianto Latina e Smaltimento Amianto Frosinone.

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