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giovedì 24 dicembre 2009

Combattere la malavita organizzata con forza e determinazione

 
 

COMBATTERE LA MALAVITA ORGANIZZATA CON DECISIONE E DETERMINAZIONE.


di Raffaele Pirozzi



Il Sindacato unitario ha di fronte un fenomeno socio-politico di grande rilevanza che richiede accurati strumenti di analisi e di lotta: Il Fenomeno Camorra..

Contro la dilagante criminalità organizzata non è in discussione l'impegno dei lavoratori, dei giovani, delle donne, dei cittadini tutti e della Chiesa.

Però si avverte, e rimane a tutt'oggi inappagato, il bisogno di una strategia sindacale, di un'azione continua del movimento sindacale in temini di iniziative di lotta, di uso puntuale degli strumenti legislativi, di controllo sociale sugli atti delle Pubbliche Amministrazioni .

L'estendersi del fenomeno camorristico ha avuto in Campania e nel Mezzogiorno diverse fasi che vanno dalla subalternità al potere politico; dalla fase di dipendenza dei grandi ridistributori di risorse pubbliche si è passato, in questi ultimi anni, ad una situazione nella quale la camorra ha gestito i propri affari utilizzando frange consistenti del potere politico-istituzionale e di consenso servendosi del ricatto e dell'intimidazione.

Siamo giunti ormai ad una situazione nella quale in alcune aree della regione Campania i CCNL non sono affatto applicati , nulla è la libertà, sospesa è la democrazia.

La spesa pubblica ha avuto l'effetto di accellerare il processo camorristico in ampi strati della società campana grazie anche alla costituzione o all'acquisto di società agricole, edili, commerciali e manufatturiere come si evince dalla lettura di studi che, ogni anno, vengono fatti da accreditati uffici che studiano il fenomeno e ne seguono l'evoluzionee dandone il monitoraggio.

Inoltre in Campania, come in altre regioni del Mezzogiorno d'Italia, la malavita organizzata ha un ampia disponibità di risorse finanziarie derivanti dal commercio della droga, dall'estorsione, dall' usura, dal commercio di rifiuti tossici e nocivi, in generale da altre molteplici attività illegali.

Lo scioglimento di alcuni Consigli Comunali per infiltrazione camorristica sta a dimostrare che, in alcune aree, vi è una esplicita convivenza tra malavita organizzata ed istituzioni politiche, partitiche, istituzionali.

Ecco perchè il sindacato, attraverso il protagonismo dei lavoratori e dei pensionati, deve intervenire con maggiore decisione sul fenomeno della malavita organizzata che dilaga a macchia d'olio nella società campana e che ha ormai intaccato le radici culturali, la pratica del rispetto del vivere civile, le regole di una corretta convivenza sociale.

Come si esce da questa situazione difficile e complicata?

A mio parere, con una forte capacità ed unità tra Sindacato, Padronato, Istituzioni, Forze Politiche, Magistratura , Forze dell'Ordine e Pubblica Amministrazione che, creando un polo comune ed unitario, siano capaci di arrestare il declino della socieà campana ed innescare un processo che possa sprigionare un impegno comune contro la criminalità organizzata e la sua attività parassitaria affermando, di contro, i valori della democrazia, della giustizia sociale e della sicurezza individuale e collettiva

Da sola ogni Organizzazione ed articolazione dello Stato non è in grado di andare da nessuna parte, malgrado l'impegno e le notevoli iniziative che ci sono e si stanno svolgendo

In alcuni rioni della regione Campania, le forze dell'ordine sono impedite a fare il loro lavoro e lo Stato è completamente assente.

Questo avviene già da diversi anni.

La malavita organizzata umilia la Campania e l'intero Mezzogiorno e lo spinge verso il baratro del degrado impedendo ed ostacolando qualsivoglia crescita produttiva e culturale .

In un periodo di crisi, come questo che stiamo vivendo, dove i giovani e le donne non riescono a trovare lavoro e da diversi anni ormai, o per studio e per lavoro, "migrano" fuori regione o all'estero tutti -e ribasdisco tutti – dobbiamo affrontare la situazione, non possiamo limitarci a registrare il fenomeno .

Offrire un lavoro ai giovani ed alle donne, ripristinare la democrazia, la dignità, una vita civile è l'imperativo a cui attenersi al più presto possibile.

Le manifestazioni di piazza sono proficue ed ottengono adesione se accompagnate da provvedimenti.

La convinzione che "fatta la manifestazione non cambierà niente" produce stanchezza e scarsa partecipazione dei cittadini alle iniziative programmate; ecco perchè nasce l'esigenza di cambiare profondamente e rapidamente le metodologie.

I partiti possono e devono dare un contributo decisivo avviando un fermo rinnovamento in termini di proposte politiche e di capacità individuali.

Le prossime scadenze elettorali (Primavera 2010) devono, a mio parere, rappresentare un banco di prova della volontà di cambiamento dei partiti.

Come?

Non candidando persone che abbiamo problemi aperti con la Magistratura; è pura ipocrisia affermare che la Magistratura deve fare fino in fondo il suo corso e poi candidare persone rinviate a giudizio; questo vale in Campania e nel Mezzogiorno e a tutti i livelli istituzionali, sia per il centro-destra che per il centro-sinistra.Ed invece mi pare che il dibattito e le proposte che i partiti ipotizzano di fare vanno in una direzione opposta a quellla necessaria per una svolta.

Combattere la malavita organizzata significa promuovere una mobilitazione ideale e morale per il rinnovamento della società campana e meridionale;una mobilitazione in grado di far superare ai Partiti la crisi nella quale si trovano e che ha trasformato l'impegno politico in una questione di pura opportunità contigente; la situazione che abbiamo in Campania ed in alcune regioni del Mezzogiorno,ci impone una decisa battaglia culturale, ideale e civile.

In definitiva è indispensabile che i Partiti operino con uomini e donne a cui si richiedano doti di competenza e professionalità ma soprattutto onestà .



 
 
Raffaele Pirozzi direttore giornaleonline"www.notiziesindacali.com"

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