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domenica 28 gennaio 2007

Girandola di coppie in - Buffi si nasce -


“Buffi si Nasce” in scena al Teatro Abeliano di Bari dal 26 al 28 Gennaio con due strepitosi mattatori quali Lucia Poli e Marco Natalucci, guidati dalla regia di Ugo Chiti.Il titolo “Buffi si nasce” ha sconcertato un po’ lo spettatore che ha assistito allo spettacolo, aspettandosi una commedia brillante dai toni farseschi e ilari, ma quello che l’autore ha voluto esprimere con la parola “buffo” è la persona che si ridicolizza che si mette in una posizione grottesca e meschina.Così propone in due ore di rappresentazione vari episodi liberamente ispirati a Boccaccio, Machiavelli, Novelli, Palazzeschi, Chiti, dove presenta una girandola di personaggi magistralmente interpretati dalla Poli e Natalucci , con un continuo rovesciamento di ruoli nei quali i due attori si alternano nelle vesti maschili e femminili con maestria e abilità.Col passare del tempo le vicende umane sembrano ripetersi anche se cambiano i personaggi, il tempo e i luoghi, e per questo Chiti ha voluto rappresentare storie ambientate in periodi storici diversi tra loro partendo dal 1300 fino ad arrivare ai giorni nostri che hanno come unico filo conduttore la lingua fiorentina e l’ambientazione nella città di Firenze.Si inizia con una coppia quella di Calandrino e Monna Tessa personaggi del “Decamerone” di Boccaccio, dove il marito vive con “lo sperpetuo della malattia addosso” e pertanto richiede consulti medici per ogni suo sintomo. (Quasi, quasi si intravede “Il malato” immaginario di Moliere).Mentre la moglie, donna che non si lascia turbare dai dolori e dalle avversità, ma accetta con stoicismo le angherie del marito, ma anche quella del dottore che nell’ultima diagnosi fatta al suo consorte, dichiara che “è gravido, piuttosto raro ma succede”, tutto per spillare una piccola eredità che i due sposi avevano appena ricevuto. Calandrino alla notizia incolpa la moglie, “tutta colpa sua perché quando fanno l’amore lei ama mettersi sopra di lui”, ma lei si giustifica che quella posizione “è meno sudaticcia non è lussuriosa”. Col passare delle ore in attesa della “costosa quanto fantomatica” pozione del medico che doveva farlo abortire, Calandrino sembra per un attimo amare il figlio inesistente nel suo ventre tanto da fare progetti per il suo futuro.Si passa ad una seconda coppia “buffa” quella di Nicomaco e Sofronia due sposi che hanno adottato una bambina “Clizia” tratta dall’opera di Macchiavelli.Col passare degli anni Clizia diventa donna e se ne innamorano sia il padre adottivo che il fratello. La moglie (anche in questo caso Chiti presenta una donna che appare debole e succube del marito ma che in realtà è forte e sicuramente più furba di lui) riesce con uno stratagemma a far rinsavire il marito.Nel secondo atto assistiamo ad un momento della vita di Teresa e Carolina “Le sorelle Materassi” di Palazzeschi, che amano la domenica imbellettarsi e vestirsi a festa per affacciarsi alla loro finestra e osservare in modo morboso la vita degli altri (altro che il “grande Fratello” questo è stato il primo e vero reality show).Si passa all’amore finito tra la merciaia, rimasta vedova Sora Nunziata e il suo capocommesso Bitta, personaggi liberamente tratti da “Gallina vecchia” di Augusto Novelli.L’ultimo episodio inizia con una nota canzone di Don Backy e sembra non armonizzare con tutti gli altri proposti. Si parla di “Silvana” un personaggio dello stesso Chiti.L’ultima notte di una donna in coma assistita dal marito Attilio, che al suo arrivo in ospedale si siede e si addormenta, mentre lei è vigile con la mente e ricorda i momenti lieti e felici ma anche quelli tristi della loro vita in comune.Il finale dell’episodio sembra che faccia da trade union con tutti gli altri.Quando Silvana muore il suo primo pensiero da defunta è che “Siamo tutti un po’ ridicoli da vivi”.
Anna DeMarzo

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