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sabato 28 ottobre 2006

Lettera aperta a Giuseppe Fioroni, ministro dell'istruzione

Lettera aperta al Ministro dell’ Istruzione Giuseppe Fioroni



Gentile Signor Ministro,

a poche centinaia di metri dall’Archivio Antico dell’Università di Padova nel quale lei ha incontrato pochi mesi fa i Giovani Imprenditori si trova il Liceo Classico Tito Livio. Da qualche giorno questa scuola è balzata agli onori della cronaca per un fatto che non fa onore al ministero che lei governa: una classe di liceali si rifiuta di entrare in aula all’arrivo di una professoressa..
Ricordo bene ciò che lei ha detto in quell’occasione: “…è necessario sollecitare l’orientamento per giovani e famiglie e fare percepire i cambiamenti radicali che stanno avvenendo…diventa prioritario stabilire quali standard di sapere sono necessari ai nostri giovani…”.
Lei è da pochi mesi in Viale Trastevere ed ha già affermato pubblicamente che bisogna provvedere ad un riordino delle regole di comportamento dei professori con correlate sanzioni.
Il caso di Padova può anche non rimanere isolato e possono esserci fenomeni di emulazione come è già avvenuto per le bravate che tutti ricordiamo.
I giornali padovani hanno dato notizia di una trentina di “volenterosi” che stanno scrivendo un codice etico per gli insegnanti.
Apprezzo le intenzioni di questo gruppo, ma dubito fortissimamente che il loro lavoro possa dare dei frutti concreti. Anche perché – stando alle prime indiscrezioni apparse sulla stampa – si tratterebbe di un elenco di principi che già da qualche secolo dovrebbero essere la stella polare di chiunque abbia la pretesa di salire in cattedra.
A lei chiedo di dare un segnale forte: nomini una commissione che entro aprile del 2007 proponga un codice di comportamento di tutto il personale che opera nella scuola .
Dopo discussioni e confronti il Nuovo Codice potrebbe entrare in vigore con l’inizio del prossimo anno scolastico.
Con questa soluzione si eviterebbero le inutili ispezioni che di solito si effettuano. Inutili perché dopo gli ispettori la parola passa agli avvocati, ai vari TAR , quindi al TAR del Lazio, al Consiglio di Stato, alla magistratura ordinaria nei vari gradi di giudizio, alla Corte Costituzionale.
E intanto cresce la sfiducia nella scuola e nelle istituzioni in generale mentre i cialtroni la fanno sempre franca e fanno proseliti.
Sono sicuro che lei troverebbe molti ostacoli se intraprendesse una via del genere, ma se lei avesse il coraggio di denunciare pubblicamente chi si ponesse di traverso guadagnerebbe il plauso e la stima della stragrande maggioranza dei cittadini italiani e della grande maggioranza di coloro che lavorano nella scuola. Maggioranza costituita da persone serie e responsabili che spesso sono accomunate a quelle mele marce che fanno notizia e provocano scandalo.
Saluti cordiali.

Carmine Granato, Padova

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