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venerdì 27 gennaio 2006

Giornata della Memoria: per non dimenticare

La tentazione dell'oblio è forte.

Come è forte la tentazione di negare la possibilità che un uomo, un uomo qualsiasi, non un folle, un pazzo, uno "diverso" da noi, possa cadere nella banalità del male.
E diventare banalmente carnefice di un altro uomo.

L'Olocausto, ritengo, abbia avuto diverse caratteristiche lo fanno essere un evento unicum nel Corso della Storia Umana: non solo per i numeri dello sterminio del popolo ebraico, di quello rom, e di tutti quanti si opposero al regime nazista, quanto per l'applicazione scentifica, industriale, seriale, protratta nel tempo, di un genocidio di massa.

Noi che siamo i nipoti dell'ultima generazione che ha vissuto quei tempi atroci,
noi che riteniamo un crimine contro l'Umanità l'uso delle bombe atomiche gettate a polverizzare istantaneamente la vita dei cittadini di Hirosyma e Nagasaki;

Noi che abbiamo visto o letto grazie ai mass-media la drammatica guerra nell'ex Jugoslavia un viviamo in un epoca segnata terribilmente dagli orrori del terrorismo internazionale;
Noi che non accettiamo che ogni uomo posso essere lupo di un suo simile;

Abbiamo il dovere di non dimenticare.
Abbiamo il dovere di cercare di lasciare il nostro mondo un pò migliore di come l'ho abbiamo trovato. Ogni giorno. Quotidianamente. Con il nostro impegno. Con la tolleranza. Con la solidarietà.

Per non vergognarci della specie cui apparteniamo: l'essere umano.
Per me non è retorica. Io ci credo.
Andrea Pietrarota

Se questo è un uomo

Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per un pezzo di pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.

Primo Levi


"Se questo è un uomo" è la poesia che fa da preludio all'omonimo libro. Qui, Primo Levi, racconta con estrema forza la dura esperienza vissuta nei Lager. In "Se questo è un uomo" vengono raccontate le dure regole dei campi di sterminio. "Considerate se questo è un uomo/Che lavora nel fango/Che non conosce pace/Che lotta per un pezzo di pane/Che muore per un sì o per un no", ed i versi diventano ancora più forti se paragonati alla normalità descritta dal Nostro: "Voi che vivete sicuri/Nelle vostre tiepide case,/voi che trovate tornando a sera/Il cibo caldo e visi amici" È una poesia che offre anche uno spaccato di storia, facendo luce sui quello che avveniva nei Lager. Profonda è la riflessione di Primo Levi, nel guardare alla condizione delle donne: "Considerate se questa è una donna,/Senza capelli e senza nome/Senza più forza di ricordare/Vuoti gli occhi e freddo il grembo/Come una rana d'inverno." Il Nostro invita poi a riflettere, anzi, a "meditare" affinché non venga dimenticato quello che è stato.
Per Primo Levi è necessario che ciò che di assurdo qualcuno ha commesso, non cada nell'oblio : "Vi raccomando, queste parole/ scolpitele nel vostro cuore".

Recensione a cura di Maria Antonietta Izzinosa
on line su: www.netverbum.it/sequestoeunuomo.htm

3 commenti:

  1. Non si deve dimenticare.
    Ma non sopporto la scelta di cosa non dimenticare.
    Perché se non se ne parla in TV, non esiste.

    E così non dimentichiamo la Shoah, ma... tutti gli altri genocidi non commemorati?
    Tendiamo a dimenticare che Hitler sterminò anche gli zingari, che i coloni americani lo hanno fatto con i pellerossa, i turchi con gli armeni, fino ai più recenti casi di Hutu e Tutsi, Sudan...

    Ma anche la memoria vuole il suo fio: così come per lo tsunami nelle località delle vacanze abbiamo versato miliardi e commemorato, per il terremoto in Pakistan chi ha mosso un dito, dopo la notizia del primo giorno?

    Allora gli ebrei, che hanno la fortuna di essere integrati nelle società in cui vivono, società che riconoscono le loro feste (in Italia, ad esempio, hanno diritto a festeggiare la Pasqua ebraica anche se cade in giorni lavorativi; lo stesso non vale per i musulmani), scoietà in suono medio- alto borghesi, e negli USa hanno tutti i giornali- dicevo, gli ebrei non permetteranno mai che dimenticheremo, e sono d'accordo, ma i nati dopo la fine della seconda guerra mondiale stanno strumentalizzando quel tragico evento per rendere muto ogni tentativo di critica nei loro confronti e nei confronti di Israel, al quale tutto è permesso

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  2. Ciao Dangax,

    ti ringrazio per le tue riflessioni e mi spiace che per problemi di server non ho potuto pubblicare prima il tuo commento.

    Concordo profondamente con quanto tu dici:
    primo di tutto sull'effetto di "agenda setting" dei Mass Media.
    Con questa espressione, come è noto, si intende che i mezzi di informazione non hanno necessariamente poteri di persuasione o peggio di vera e propria manipolazione (come ritenuto dalla "bullet theory" ipotizzata lo scorso secolo con l'avvento dei mezzi di comunicazione di massa, e l'uso spesso efficace che ne fecero le dittature) ma piuttosto un potere di influenzare l'opinione pubblica sui temi su cui porre l'attenzione.

    Oggi, ma è da giorni che il battage informativo ne sta parlando, è il Giorno della Memoria, giornalisticamente una news estremamente notiziabile.. Ma non voglio cadere in sterili cinismi.

    In altri momenti lo "tsunami".. il fatto che ci fossero tanti occidentali in vacanza, e il fatto che si disponesse di tanto materiale video, ha fatto s' che la tragedia fosse sentita molto più vicina a noi del terremoto in Pakistan.

    I giornali e le tv sono la causa di queste differenti attenzioni o l'effetto di quello che per l'opinione pubblica è rilevante?

    Perchè se precipita un aereo, la prima cosa che viene detta è se c'erano italiani a bordo (qui in Italia, ma la stessa cosa vale negli altri stati)? Perchè la notizia ci sembra più vicina a noi.

    50 minatori cinesi che muoiono sottoterra fanno meno notizia di un morto sul lavoro qui da noi..


    Secondo punto: l'unicità storica della shoah.

    Come avrai notato è un argomento che mi turba molto.
    Se da una parte il popolo ebraico rivendica l'olocausto come un evento "unico" nella storia, in termini di pura ragione logica, allora non dovremmo preoccuparci che possa ripetersi.

    E io non voglio pensare di stilare una classifica dei genocidi che da quando si abbia memoria storica l'uomo ha perpetrato contro i suoi simili.

    E poi quasta classifica in che termini la gestiamo? Per numero di morti ammazzati, per modalità..?

    E da quando partiamo a conteggiare i genocidi?
    Dagli antichi egizi? Dai romani? Dalle guerre di religione (guerra di religione... ma è un'assurdità, una contaddizione nei termini) tra crociati e saraceni?
    Dalla conquista spagnola e portoghese delle Americhe ai danni degli indios?
    E il caso dei desaparecidos e di tutte le stragi e torure commesse dalla dittature latino-americane?
    L'elenco non so quando finisce.

    Quanta tristezza. Ma quando impareremo qualcosa?


    La storia poi, si sa la fanno sempre i vincitori. Quindi li USA sono stati i liberatori dell'Europa, e i nazisti, e per assimilazione tutti i tedeschi, sono stati i "cattivi".

    Non metto alcun dubbio sulla cattiveria (ed è un eufemismo) del nazismo.
    Ma mi interrogo su quello che fu il destino del popolo tedesco.
    Possibile che fossero tutti degli atroci assassini, dei sadici sanguinari?
    Purtroppo non fu così e il doppio dramma dell'olocausto è che tanti carnefici ci diventarono. Non erano nati come tali.
    Anche pensare ad Hitler come un antiCristo, fa sì che noi non lo consideriamo un uomo.
    Invece anche lui era un uomo. Che seppe incarnare la voglia di rivincita della Germania dopo la 1a Guerra Mondiale, che riuscì a trasmettere la sua folle visione a milioni di altri esseri umani.

    Ma anche gli Usa che portarono la democrazia, furono quelli quelli che hanno lanciarono2 bombe atomiche su due città. Contro inermi cittadini!!!!

    Noi che abbiamo visto in diretta la tragedia delle Torri Gemelle, ma che possiamo pensare?

    Che anche le bombe atomiche furono crimini contro l'umanità.

    Ci sono i sostenitori dell'argomento che in guerra tutto è legittimo (e forse se nonaltro sono i più coerenti).

    Poi ci sono quelli che fanno i distinguo: convenzione di Ginevra, armi chimiche prima usate poi bandite (a seconda di chi le usa?), mine antiuomo (oggi per lo più bandite ma fino a poco tempo fa l'Italia era tra i più importanti produttori..) che ogni anno - come testimoniano le ONG come Emergency e Medici Senza Frontiere - mietono vittime e lasciano intere generazioni di menomati..

    Forze di Pace che vanno armate in Paesi lontani sotto utti i punti di vista da noi fortunati occidentali. Forze di pace armate che spesso non vengono percepite come tali, ma come eserciti occupanti.

    E le azioni di guerriglia contro queste Forse di Pace, anche con i cd. kamikaze sono considerate criminali.

    Anche i nostri partigiani allora erano criminali?

    Fino ad oggi la storiografia italiana li ha dipinti come gli strenui sostenitori della democrazia, come i combattenti per la libertà.
    Io sono cresciuto con questi valori.

    Ma oggi tante cose che prima mi sembravano chiaramente bianche o nere mi si sfumano in tristi grigi.
    Probabilmente anche tra i partigiani c'erano criminali.

    3° Punto: Lo Stato di Israele

    Io non riesco a capire. E' un problema che proprio mi sembra assurdo: sono decenni che non si riesce a calmierare quell'area.

    Gli Israeliani si sentono legittimati ad essere armati fino ai denti da quello che hanno subito in passato, dal fatto di essere circondati da Paesi arabi e dal fatto di essere soggetti ad attacchi kamikaze contro i civili.

    Su questo per me è doverosa la condanna: non ci piove colpire civili inermi sia ignobile.

    Ma chi erano quelle persone che sono state convinte ad imbottirsi di tritolo per morire spappolate uccidendo il numero maggiore possibile di altre persone senza distinzione di divisa o abito, bambini come anziani?

    Degli altri mostri?
    Sicuramente degli indottrinati al più rigido fondamentalismo e odio verso il "nemico".
    ma, ancora, una volta, erano, e sono, uomini.
    Come noi, fortunati occidentali.
    E infatti anche da noi, ogni tanto, per tutt'altre motivazioni sociali e patologiche, qualcuno si sveglia la mattina e si mette a sparare all'impazzata.

    Suggerisco in proposito di vedere "Bowling a Columbine" di Michael Moor (il Beppe Grillo d'America), L'argomento è anche di attualità vista l'approvazione in Parlamento della legge che autorizza la difesa della proprietà privata, delle nostre case, con le armi.

    Ho paura delle armi. Sono strumenti per uccidere. Negli Usa che è lo Stato con il maggior numero di armi in possesso di armi ogni anno si regitra il più elevato numero di omicidi: E a nulla vale il timore della pena di morte. Anzi. Si uccide ancorà di più.

    Torniamo alla questione Israele-Palestina (...scritta così sembra una partita di calcio. Che bello sarebbe. Chissà se mai lo vedremo.)

    Ripeto : è un problema che travalica le mie comprensione, pur sforzandomi di approfondire.

    Di fatto Israele, per difendersi occupa dei territori (che se ho capito bene manco hanno un valore naturale, di risorse, niente..) per tenersi a debita distanza dall'accerchiamento.

    Ma se le cose stanno così, allora io dico cerchiamo di rimuovere questo accerchiamento. A chi giova?
    Perchè i Palestinesi, cos' come gli ebrei non possono fondare un loro Stato autonomo e indipendente?

    Perchè la causa palestinese viene combattuta più con le armi che con la diplomazia?

    Perchè lì non intervengono le Forze di Pace?
    Mi rendo conto che i miei perchè ripetuti, cominciano ad essere simili ai perchè lamentosi dei bimbi piccoli con i loro genitori..

    Non ho risposte.

    Spero tanto di sbagliarmi, ma temo che stiamo vivendo un passaggio epocale in cui gli Stati, l'ONU stiano perdendo sempre più importanza e potere decisorio, e che questo potere sia sempre più oligopolio di grandissime multinazionali, deterritorailizzate, legate più ai mercati finanziari che all'economia.

    Quanta carne sulla brace.

    Chiunque può esprimere la sua opinione. basta che clicchi su comments sotto questo "articolo".

    Andrea Pietrarota

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  3. Perchè nessuno interviene nel conflitto fra Israele e Palestina?

    Perchè a rigor di logica, della logica più elementare del mondo, lo stato di Israele non dovrebbe esistere, ha strappato una terra che non gli apparteneva da millenni ad un altro popolo a cui non è stato riconosciuto nessuno stato. Mi sembra di dire una banalità dicendo che dietro Israele ci sono forti interessi, ma dobbiamo ricordarlo. Gli israeliani sono la causa del problema, i palestinesi combattono (spesso in modo vigliacco e vile, concordo) perchè vedono calpestati i loro diritti.

    Le forze di pace a nulla servirebbero, l'ONU è una marionetta! Un calderone di stati che dicono pace e nulla combinano!

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